Anticorpi autoimmuni e intervallo libero da ricorrenza in pazienti con melanoma sottoposti a trattamento adiuvante con Interferone alfa2b


La comparsa di autoanticorpi e le manifestazioni cliniche di autoimmunità in pazienti con melanoma trattati con terapia adiuvante a base di Interferone alfa2b ( IntronA ) sono risultate associate a una prognosi migliore.

Un gruppo di Ricercatori dell’Erasmus University ha valutato l’associazione tra la comparsa di autoanticorpi dopo l’inizio del trattamento e l’intervallo libero da ricorrenza in 2 studi clinici randomizzati che hanno confrontato dosi intermedie di Interferone con l’osservazione nel trattamento dei pazienti con melanoma.

Utilizzando specifici test enzimatici sono stati determinati i livelli sierici di anticardiolipina, antitiroglobulina e anticorpi antinucleari rispettivamente in 187 e 356 pazienti negli studi European Organization for Research and Treatment of Cancer ( EORTC ) 18952 e Nordic IFN trial, subito prima e fino a 3 anni dopo l’assegnazione casuale al gruppo di studio.

L’associazione tra la presenza di almeno uno dei 3 autoanticorpi e il rischio di ricorrenza è stata valutata con 3 modelli di Cox in pazienti negativi per tutti e 3 gli autoanticorpi al basale ( 125 nello studio EORTC 18952 e 230 nel Nordic IFN ): A) un modello che ha preso in considerazione la comparsa di autoanticorpi come variabile indipendente dal tempo, B) uno che ha considerato un paziente positivo agli autoanticorpi una volta ottenuto un test positivo per un autoanticorpo e C) un modello nel quale lo status del paziente è stato definito in base al più recente test per gli autoanticorpi.

Quando trattata come variabile indipendente dal tempo ( modello A ), la comparsa di autoanticorpi è risultata associata a un miglioramento dell’intervallo libero da recidiva in entrambi gli studi ( EORTC 18952: hazard ratio [ HR ] = 0.41 e P < 0.001; Nordic IFN: HR = 0.51 e P < 0.001 ).

Tuttavia, dopo la correzione per bias temporali, l’associazione è risultata più debole e non significativa dal punto di vista statistico ( modello B: EORTC 18952 HR = 0.81 e P = 0.44; Nordic IFN HR = 0.85 e P = 0.45; modello C: EORTC 18952 HR = 1.05 e P = 0.88; Nordic IFN HR = 0.78 e P = 0.30 ).

In conclusione, in due studi randomizzati sull’Interferone per il trattamento di pazienti con melanoma, la comparsa di autoanticorpi è risultata solo debolmente associata a miglioramento dell’intervallo libero da recidiva una volta applicate le correzioni per bias temporali. ( Xagena2009 )

Bouwhuis MG et al, J Natl Cancer Inst 2009; 101: 869-877


Farma2009 Dermo2009 Onco2009


Indietro

Altri articoli

La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg in monoterapia per il trattamento dei pazienti con melanoma...



Il trattamento standard per il tumore della cervice localmente avanzato è la chemioradioterapia, ma molte pazienti recidivano e muoiono a...



L'induzione o la chemioterapia adiuvante con chemioradioterapia concomitante ( CCRT ) sono opzioni terapeutiche di prima linea per il trattamento...


Il trattamento con bifosfonati nei pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale è diventato parte della cura, ma la durata...


La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha approvato Tecentriq ( Atezolizumab ) per il trattamento adiuvante dopo...


Il vantaggio di estendere la terapia con inibitori dell'aromatasi oltre i 5 anni nel contesto di precedenti inibitori dell'aromatasi rimane...


Tagrisso ( Osimertinib ), un inibitore della tirosin chinasi del recettore del fattore di crescita epidermico irreversibile ( EGFR TKI...


Al momento non vi è consenso sul ruolo della chemioterapia in aggiunta alla radioterapia per il trattamento adiuvante postoperatorio di...